Bis di riconoscimenti per il nostro Filippo, che torna da Roma con due titoli prestigiosi: Miglior Enotecario d’Italia per la categoria Bottiglierie Classiche e Miglior Enotecario d’Italia 2022 Under 30.
Dopo aver affrontato varie selezioni e prove, il talento di Filippo è stato premiato dalla giuria di esperti composta da Chiara Giovoni, Leila Salimbeni, Cristian Deflorian, Giuseppe Vaccarini e capeggiata dal giornalista Stefano Caffarri.
Francesco Bonfio, Presidente di AEPI (Associazione degli Enotecari Professionisti) dichiara:
“Questo non è stato solamente un concorso, ma anche un momento di incontro per l’intera categoria, un momento di formazione e miglioramento. Il nostro obiettivo era riuscire a puntare i riflettori su questa professione, centrale nel mondo del vino e dei distillati per la sua particolare vicinanza al consumatore. Una vicinanza che abbiamo voluto celebrare attraverso le varie prove a cui gli enotecari professionisti sono stati sottoposti in questi mesi. Filippo è bandiera di questo mestiere per le competenze e il saper confrontarsi con il cliente, per la capacità di interfacciarsi con i produttori dando precedenza alla cura del dettaglio e all’ascolto”. Definito dallo stesso Presidente “un vero astro nascente, tanto giovane quanto talentuoso e con un luminoso futuro davanti”.
E Filippo, intervistato dopo la doppia vittoria, risponde: “È un premio un po’ inaspettato perché quando ho avuto accesso alla finale e ho visto i sei finalisti, ho subito capito che il livello era davvero alto. Tutti professionisti e soprattutto io ero il più giovane, e sotto alcuni punti di vista anche quello con meno esperienza. Sono molto felice di questo titolo nazionale perché aiuta anche a mettere in luce Padova e le realtà delle enoteche, fatta di eccellenza, di vini, di qualità. Spero che sempre più persone si innamorino del bere bene e che vengano in enoteca a scoprire quante meraviglie ci possono essere. Ad ogni modo sono felicissimo del percorso che ho fatto, ma resto dell’opinione che la vittoria più grande sia stata appunto il gruppo, l’amicizia e far squadra. Trovo geniale l’idea di Francesco Bonfio di omaggiare i sei finalisti con due stage: tre giorni in Champagne e tre giorni a Montalcino. È stata un’occasione per fare gruppo, nonostante fossimo comunque in un concorso, tra noi non c’è mai stata la sfida a chi ne sapeva di più, ma piuttosto un aiutarsi a vicenda, scambiandoci nozioni e arricchendoci l’uno con l’altro. Mi è piaciuta questa chimica, questa amicizia che si è creata tra noi.Team, teammate, sono parole non sempre familiari, ma dobbiamo abituarci a fare squadra soprattutto con i nostri vicini, con i colleghi.”
Una grande soddisfazione per tutti noi, suggello delle competenze di Filippo e della passione tramandata per questo meraviglioso lavoro che da sempre unisce la nostra famiglia.